La mia intervista a IoDonna sul grand-sharenting
Sul numero di IoDonna del 12 dicembre 2022 c’è una mia intervista. Parlo di grand-sharenting:
Quando sono i genitori (o i nonni) a condividere
Certo, la partita diventa più complicata quando a sovraesporre
i più piccoli nella dimensione social sono proprio i
genitori. Gli anglofoni hanno coniato un termine per identificare
questa abitudine: la parola è “sharenting”, che è una crasi
di “sharing” (condividere) e “parenting” (essere genitori). «Il
fenomeno non è nuovo. Oggi, però, sono sempre più spesso
anche i nonni a postare materiale riguardante i nipoti» spiega
Gianluigi Bonanomi, autore del libro Sharenting. Genitori e rischi
della sovraesposizione dei figli on line (Mondadori). «Questo
fenomeno si chiama “Grand-sharenting”: gli anziani usano in
prevalenza Facebook,mentre i genitori Instagram,
ma i rischi sono i medesimi». Postare foto dei figli,
oppure nipoti, con indicazioni su dove vanno
a scuola, quando giocano a calcio o vanno al mare
possono esporli a crimini come cyberbullismo, furto
d’identità o “childgrooming” (una forma di adescamento
che consiste nel coltivare un rapporto di
amicizia con il bambino allo scopo di abbassare le
sue difese e con l’obiettivo finale di abusarne sessualmente).
«Sembra incredibile,ma la metà delle
foto trovate nei database dei pedofili sono state incautamente
messe a disposizione direttamente dai genitori su
social network e sistemi dimessaggistica» sottolineaBonanomi.
Qui si può leggere l’intero articolo:
IoDonna101222_foto_minori